sabato 6 aprile 2013

Underworld: Waste

“Waste, ovvero rifiuti, è una parola interessante, che si può rintracciare nell’inglese antico e nel norvegese antico e si può far risalire al latino, con derivati quali vuoto, svanire e devastare.”  
 Don DeLillo, Underworld,  parte prima, capitolo sesto. 
Le parole riportate sono di Nick Shay, uno degli innumerevoli protagonisti del romanzo che sto leggendo, e costituiscono uno spunto per una breve riflessione sull'etimologia e sulla varietà di termini che identificano i rifiuti.
Il termine inglese waste, oggi sinonimo di garbage, si può riscontrare già nell' inglese antico dove rintracciamo il termine westan. Inizialmente significava "indebolirsi", "perdere forza o salute", da metà del XIV secolo assunse il significato di "spreco" e solo successivamente quello di "scarto" o "rifiuto". L'anglo-francese waster si rifà invece al francese  antico guaster o gaster, che a sua volta deriva dal latino vastum, connettendo l'idea di vuoto e spoliazione con quella di devastazione, rovina, discarica. 

Ecco qui di seguito una rassegna dei principali modi di indicare i rifiuti nelle diverse lingue:


  • italiano: spazzatura, immondizia, pattume, RSU (rifiuti solidi urbani; termine amministrativo-burocratico)


  • inglese: garbage, waste, rubbish, refuse
  • francese: balayage, ordures, poussieres
  • tedesco: abfall, kehricht, mull, schutt
  • spagnolo: barrido, basura
  • polacco: smieci
  • russo: mycop
  • greco: Σκουπίδια
  • arabo: القمامة
  • cinese: 垃圾


  • dialetto piemontese: rumenta, mnis
  • dialetto milanese (meneghino): ruff
  • dialetto veneto: Scoàze, loàme
  • dialetto emiliano: rosch
  • dialetto romano: monnezza
  • dialetto napoletano: munnìzza



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